While, like a ghastly rapid river,
Through the pale door
A hideous throng rush out forever,
And laugh—but smile no more.
The Haunted Palace — Edgar Allan Poe
Decimo capitolo. Necessita rallentare la lettura, osservando con sempre maggior attenzione le tavole, rileggendo i testi, sfogliando lo “zibaldone” di Robert Black. A due numeri dalla fine, il lavoro di Alan Moore congiunge passato, presente e futuro (“Ora è prima”, ci dice la madre di Johnny Carcosa), i dialoghi tra Black e Lovecraft si fanno densissimi di rimandi, tutto è connesso.
Decimo capitolo, intitolato The Haunted Palace. Dopo tanti riferimenti al lavoro di Lovecraft questa volta Moore ci sorprende con un gioco di parole, utilizzando il titolo di una poesia di Edgar A. Poe.
Lo steso escamotage sfruttato nel 1963 per l’omonimo lungometraggio (da noi intitolato La città dei mostri), tratto dal racconto lungo di Lovecraft Il caso di Charles Dexter Ward, con riferimenti a Yog Sothoth e al Necronomicon, protagonista un sulfureo Vincent Price.

Charles Dexter Ward, interpretato da Vincent Price
La realtà lovecraftiana celata da un’altra realtà, più accettabile al pubblico. Qualcosa che accade a molti livelli anche nella Providence di Alan Moore.
Bibliografia essenziale
Le citazioni del decimo numero sono ancorate a personaggi e luoghi già visti prima e discussi nel post su Providence #9.
Abbiamo La casa sfuggita[1], che sfuggirà anche a noi grazie all’abilità di Moore e Burrows. Nascosta dalle inquadrature, suggerita e appena accennata, sarà una location invisibile eppure presente.
C’è la chiesa sulla Federal Hill dove si trova il Trapezoedro splendente, dove attende L’abitatore del buio [2] che come nell’ultimo racconto di Lovecraft andrà incontro al protagonista, sebbene con risultati molto diversi.
Nella prima parte ci sono numerosi scambi di battute che sottolineano il cambiamento del giovane Howard, col quale Black aveva trascorso piacevoli momenti di intimità sessuale proprio nella chiesa, vecchia sede della loggia della Stella Sapiente. Si sprecano gli indizi sulle “cose essenziali”, sui cambiamenti di personalità, sul crescere (sorgere) a una nuova vita. Come ne Il caso di Charles Dexter Ward [3] anche Howard ha perso nella lotta col suo antenato. Anche se non è citato o riportato nelle note, questo sistema di vita prolungata sembra collegato agli altri sperimentati dalla Stella Sapiente. Li abbiamo visti applicati nei numeri scorsi e spiegati più volte (ad esempio in Providence #5, pagina 19, vignetta 4). Sono il cannibalismo (di cui è pratico Shadrach Annesley, visto in Providence #3, ispirato al racconto Una illustrazione e una vecchia casa), il freddo (sfruttato dal dottor Alvarez ispirato al Dottor Munoz di Aria Fredda) e a uno speciale fluido/siero, estratto dal famigerato protagonista di Herbert West, rianimatore che nel fumetto di Moore diventa ironicamente Hector North).
Arriva il simpatico Johnny Carcosa, con la sua parlata particolare dovuta a un difetto che lo fa assomigliare a faccia di culo di Preacher. Lo abbiamo visto agire in questa e altre dimensioni nel Neonomicon (e ne Il Cortile). In Providence abbiamo già intravisto sua madre, che a dispetto del poco che faceva in Neonomicon, qua ha una certa parte negli eventi. Carcosa è un nome che compare per la prima volta nel racconto Un abitante di Carcosa di Ambrose Bierce, nel quale è una città sulle rive di un lago. Ma sarà ripresa più avanti da R.W. Chambers nel suo Il re in giallo, che in Providence ha il suo equivalente nel Sous Le Monde testo citato soprattutto nei primi numeri. Se siete appassionati di serie tv lo avrete sentito nominare nella prima stagione di True Detective (ne avevamo parlato qui e qui).
Per leggere la traduzione delle note dovete fare un salto sul blog Cronache Bizantine.
Vi ricordo che su questo sito trovate la tabella aggiornata dei personaggi della graphic novel di Moore e le loro controparti nella narrativa di Lovecraft, a questo indirizzo.
Note
[1] La casa sfuggita, Howard Phillips Lovecraft, in Tutti i racconti 1923-1926, a cura di Giuseppe Lippi, Mondadori, Milano
[2] L’abitatore del buio, Howard Phillips Lovecraft, in Tutti i racconti 1931-1936, a cura di Giuseppe Lippi, Mondadori, Milano
[3] Il caso di Charles Dexter Ward, Howard Phillips Lovecraft, in Tutti i racconti 1931-1936, a cura di Giuseppe Lippi, Mondadori, Milano
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