Articolo ferragostano, consuetudine di questo blog, nato sul web assieme a libro game creator ben nove anni fa, proprio nel giorno preferito dagli italiani. In questi ultimi mesi di stanchezza totale in quanto a web, blog, scrittura & C, resiste la voglia di partecipare al progetto di traduzione dell’amico Zeno Saracino, col quale siamo alla seconda puntata delle note sulla graphic novel Providence di Alan Moore e Jacen Burrows. Vi incollo qua qualche riga dell’introduzione all’articolo, il resto lo potete leggere sul suo sito.
Tag: Howard Phillips Lovecraft
Quando gli ultimi giorni scesero su di me, e l’orrenda futilità dell’esistenza cominciò a farmi impazzire come delle goccioline d’acqua lasciate cadere senza sosta su un punto preciso del corpo di una vittima, mi abituai al meraviglioso rifugio del sonno. Nei miei sogni trovavo un po’ di quella bellezza che invano avevo cercato nella vita, e vagavo tra antichi giardini e boschi incantati.
Ex Oblivione – H.P. Lovecraft
Articoli, approfondimenti, dossier, giochi di ruolo, fumetti, videogame, librogame e altro ancora. Il weird, l’horror, il fantastico. Tutto ciò che ruota attorno agli scritti del “solitario di Providence”, Howard Phillips Lovecraft, e al suo ciclo di racconti fantastici noto come I Miti di Cthulhu, da sempre fonte di ispirazione e ammirazione, nonché materiale alla base del saggio dedicato agli aspetti più ludici della sua eredità, una breve pubblicazione (cartacea e digitale), che trovate sotto il nome de I giochi di Cthulhu.
Vi piace l’aspetto ludico dei Miti lovecraftiani? Nel sito trovate la “lista dei giochi di Cthulhu” in fase di semi costante aggiornamento con i titoli principali, dai boardgame ai giochi di carte, dai videogame ai giochi di ruolo, dal lontano 1981 (quando venne pubblicata la prima edizione di Call of Cthulhu della Chaosium) fino ai giorni nostri (dove per il venir meno dei diritti d’autore sui nomi delle sue creazioni, le pubblicazioni si sono moltiplicate in maniera tentacolare).
Qui sotto infine avete tutti gli articoli taggati Lovecraft pubblicati sul blog. Buona lettura!
Annotazioni a margine di Providence #5 “In the Walls” di Alan Moore e Jacen Burrows
Sono stato ospite del blog dell’amico Zeno Saracino, per il quale ho tradotto una parte dei Facts in the Case of Alan Moore’s Providence. Zeno, che bazzica la mia stessa città, l’ho conosciuto proprio grazie a Lovecraft e sempre sul suo blog ho scoperto questa miniera di informazioni che è il sito dedicato a quella parte dell’opera di Alan Moore dove l’autore ha incrociato le strade del solitario di Providence, dal primo racconto The Courtyard, comparso nella vecchia antologia The Starry Wisdom (che ho scoperto di aver acquistato quasi 20 anni fa) a Neonomicon (nel volume che contiene anche l’adattamento a fumetti di The Courtyard) e alla serie Providence.
Verso la città del sogno
Tre volte Randolph Carter sognò la città meravigliosa e tre volte ne fu rapito mentre l’ammirava dalla terrazza panoramica. Magnifica e splendente come oro ai raggi del tramonto, la città era ricca di mura, templi, colonne, ponti ricurvi di marmo venato, fontane d’argento che mandavano zampilli nelle grandi piazze, giardini profumati, larghe strade che si snodavano fra filari di alberi delicati, urne ornate di fiori e una teoria scintillante di statue d’oro; e a nord, sui fianchi ripidi delle colline, s’arrampicavano file di tetti rossi e vecchi abbaini aggobbiti che proteggevano le strade più piccole, dove l’erba cresceva in mezzo ai ciottoli. Era una visione degna della febbre d’un dio: un concerto di strumenti sovrannaturali, un tuono di cimbali senza tempo.
The Last Door
È da poco tornato l’autunno, la bora nera, come la chiamiamo da queste parti, spazza la città con raffiche ghiacciate, violente, spostando persone e oggetti, afferrando ogni singola goccia di pioggia per trasformarla in un proiettile di gelo. Il cielo è un leopardo bluastro in perenne corsa dai colli alla costa, le alture trattengono il verde della primavera ma nascondono il sottile manto nevoso che è calato in questi giorni sul carso sloveno.
Quella volta che Cthulhu tornò a Silent Hill
Ogni tanto da queste parti ci sono ondate di download in sezioni del sito altrimenti dimenticate, luoghi che immagino abbandonati e deserti che in confronto la città morta di Sarnath è una discoteca in pieno sabato notte. Eppure qualche marea strana, comandata da lune a noi invisibili, porta su queste spiagge lettori e giocatori, che si ritrovano tra le mani avventure e materiale scritto molti anni fa, ma non per questo meno interessante.
È il caso dei moduli che scrissi con (o impaginai per) Gianluca Santini. Al tempo eravamo entrambi ferventi cultisti che cercavano di produrre avventure per Il richiamo di Cthulhu, e proprio Gianluca diede alle stampe digitali un’ambientazione particolare che univa gli orrori cosmici del sempre apprezzato Maestro di Providence alle nebbiose e malate atmosfere della città di Silent Hill.
Questo connubio diede origine a un modulo d’ambientazione, Welcome to Silent Hill e a un’avventura, La follia del peccato, la cui trama è per certi versi simile a quella di Silent Hill: Downpour (almeno nelle parti iniziali) uscito alcuni anni più tardi.
Grazie a un fantastico plugin che scandaglia le profondità del blog e riporta a galla i corpi morti ma intenti ancora ad agitarsi, ho scoperto un numero considerevole di link rotti, tra i quali quello per scaricare proprio La follia del peccato, che realizzammo in formato ebook (e che per questo venne schifato non poco dalla community di giocatori).
Se vi può interessare tutto il materiale lo trovate nella sezione download / avventure del sito, mentre La follia del peccato, al quale partecipai in gran parte come impaginatore, lo potete scaricare da qua.
The Vanishing of Ethan Carter
Ieri dopo non so quanto tempo ho ripreso a giocare su PC, e sono addirittura riuscito a concludere quello che stavo facendo. Una full immersion, il PC attaccato al 50 pollici, la nuova scheda video che mi permetteva di tirare tutti i dettagli al massimo e via, a godersi le ultime ore del bellissimo The Vanishing of Ethan Carter, la cui storia è presto detta. Ci troviamo nei panni di un investigatore, Paul Prospero, contattato da un ragazzino di 12 anni, successivamente scomparso. Un caso solo in apparenza di pura routine, del quale dovremo dipanare la matassa sfruttando un dono particolare, che ci permette di ricostruire le tracce psichiche degli eventi del passato, rivedendole nei dettagli.
Librogame horror
Tra le decine e decine di libri interattivi pubblicati negli anni, i titoli horror sono veramente una minoranza. Soprattutto per quel che riguarda “i classici” (pubblicati negli anni ’80) si parla per lo più di libri fantasy, senza alcuna parte orrorifica. Atmosfere diverse si possono incontrare nella purtroppo brevissima saga Forbidden Gateway, con infiltrazioni mistico mitologiche che stemperano gli effetti degli orrori cosmici, o in titoli più recenti come Undead Rising, dove l’ironia di fondo si alterna a scene piuttosto splatter.
Orientati a un pubblico giovane, che riesca ad accettare l’intromissione del gioco nella narrativa, questi libri non hanno mai visto trame e ambientazioni che si discostino veramente dal genere fantasy, col solito bagaglio di armi magiche, amuleti e incantesimi. Magari un giorno qualcuno scriverà un librogame-survival-horror degno di questo nome.
Nel frattempo eccovi una prima lista di titoli, da integrare in futuro.
Le prime avventure di H.P. Lovecraft
Vent’anni nel passato, la fine degli anni ’90. La Nokia mette sul mercato il cellulare col quale da lì a poco Neo ci avrebbe liberati tutti da Matrix. La ID Software pubblica un videogame destinato a fare la storia, dove marine spaziali lottano sul pianeta rosso contro orde di demoni tecnorganici. I computer vedono soppiantare i “vecchi” 486 dai nuovi Pentium. Microsoft rilascia sul mercato le coloratissime icone e il multitasking di Windows 95.
In mezzo a questo tripudio tecno ludico, una software house francese con sede a Lione, la Infogrames, pubblica i primi videogame con interfaccia grafica tratti dalle storie dello scrittore americano Howard Phillips Lovecraft. L’editore Chaosium, che detiene i diritti del marchio Call of Cthulhu, lo concede in licenza solo per due dei tre titoli proposti.
Stiamo parlando di giochi che forse qualcuno dei lettori conoscerà: Alone in the Dark, Call of Cthulhu: Shadow of the comet e Call of Cthulhu: Prisoner of Ice.
Continua…
Anche Cthulhu al Play 2015
Mancano un paio di settimane al Play, la fiera del gioco e fumetto di Modena, e dopo aver accennato alla mia presenza, in carne e avventure selvagge, è il turno di un post per gli appassionati di Lovecraft & Cthulhu e per quei nuovi lettori del blog che magari non conoscono un certo libro/ebook (anche se il faccione multicolore del Grande Antico fa bella figura di sé nella copertina di Davide Marescotti, poco più a sinistra).
Allo stand della casa editrice Edizioni Wild Boar, dominato dal buon Luca Volpino, troverete il mio saggio I giochi di Cthulhu, in buona compagnia di inquisitori, streghe, viaggiatori interstellari e altro ancora.
La seconda edizione del saggio, pubblicata ormai due anni fa, contiene, in una sessantina di pagina, tutti i possibili riferimenti al mondo ludico nato dalle storie di Lovecraft. Dal più classico dei giochi di ruolo, il Call of Cthulhu della Chaosium, fino alla più misconosciuta produzione amatoriale come Tora! Tora! Tora! spaziando attraverso il mondo dei giochi di carte, da tavolo, dei videogame e delle miniature.
Richard Luong e l’arte di Cthulhu Wars
Articolo rimasto in bozza per qualche settimana, in attesa del tempo di “scannare” le pagine del manuale e inserirle nel post. Torna quindi la rubrica The Art Of, dedicata ad artisti più o meno conosciuti nel campo del concept design, legato in genere al cinema o al mondo dei giochi, rubrica che questa volta si getta nel mondo degli orrori lovecraftiani, con uno dei protagonisti assoluti dei giochi di Cthulhu dell’anno in corso.
Parliamo di un boardgame davvero mostruoso, quel Cthulhu Wars creato da Sandy Petersen con Kickstarter e che viene ora distribuito da Green Eye Games alla misera cifra di 199$ (più divinità-espansione a una cinquantina di dollari l’una).