Boardgame: il Brivido degli anni ’80

Oggi doveva toccare a un articolo sui nuovi sviluppi di Cavescape, invece mi son ritrovato tra le mani un reperto storico dell’infanzia ludica e, sulla scia di altri articoli dedicati alla ricerca del tempo perduto, ho pensato di scriverci due righe, così quando mi chiedono “ma come mai ti piacciono ‘ste cose dell’orrore?” io gli mostro cosa ricevevo per regalo a 10 anni (probabilmente ero io a chiederli ‘sti giochi ma non attacchiamoci ai dettagli).

Grazie a Wikipedia e altri siti molto ben informati ho scoperto che questo innocente passatempo per un gruppo di bambini dai 6 ai 12 anni ha una certa storia alle spalle e, come accade per molta altra “memorabilia”, ha un circolo di appassionati collezionisti, o semplici giocatori che lo hanno gelosamente conservato nei loro armadi, pronti a rispolverarlo con la prole[1].

Questo gioco pieno di azione e di terrore, come recitava la scritta sulla scatola, nasce nel 1970 col titolo Which Witch? e viene commercializzato in Italia nel 1970 dalla Editrice Giochi, col più banale nome di Castello incantato. Passano quindici anni e la compianta Milton Bradley ne acquista i diritti, gli rifà il look per renderlo più “dark” e nel 1985 lo fa diventare un frammento immortale della memoria ludica col nome di Brivido.

which-witch-game

Il boardgame, come lo chiameremmo ora, si basa su un’area da esplorare, divisa in quattro zone diverse tra loro in estetica e nella presenza di trabocchetti. Il tabellone è bello grande e la tridimensionalità è garantita dalla costruzione che si innalza centrale, dominando sui personaggi. Dei pochi giochi da tavolo che ho mai posseduto, questo rimane uno di quelli indimenticabili, forse perché era il primo così “fantastico”, con l’ambientazione che grondava terrore dalle illustrazioni perfette, lucide e dai colori intensi. Le sale del castello, le segrete dove la luce della luna filtrava proiettando sulla parete un’enorme mano, la foresta oscura e la torre diroccata, in cima alla quale attendeva la bara, ultima dimora dello spettro inquieto il cui teschio, rotolando dalla torre, attivava le trappole.

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Brivido era l’ambientazione perfetta per le partite con qualche amico, ma anche per storie che nascevano solo osservando la costruzione, le cui dimensioni erano sufficienti per avvolgere i suoi protagonisti e proiettarli in un nuovo mondo di fantasia.

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Gli anni di Brivido erano anche gli anni degli acchiappafantasmi per eccellenza, Ghostbusters era uscito solo un anno prima e il successo portò alla messa in onda del cartoon The Real Ghostbusters[2] (con quel “The Real” che la distingueva dalla versione quasi contemporanea The Original Ghostbusters, quella con il gorilla nel team[3]). Anche Brivido era stato accolto bene dal pubblico, abbastanza da decidere nel 1986 di unire format e personaggi per pubblicarne una versione (ormai rarissima) ispirata alla serie tv. Unica differenza con Brivido, l’introduzione di un mazzo di carte “azione”, tratto dalle regole di Castello Incantato.

the-real-ghostbusters-game-board

 

E non poteva mancare lo spot televisivo 🙂

[1] in rete si trovano varie risorse dedicate a questo vecchio gioco, tra le quali vi segnalo una simpatica pagina Facebook

[2] e a proposito di un certo sequel che sta scatenando fuoriose polemiche dei fan, anche con il cartoon si tentò la strada di una rivisitazione in chiave più moderna della squadra, con la non troppo fortunata serie Extreme Ghostbusters

[3] The Original Ghostbusters cavalcava l’onda del Ghostbusters (degli anni ’80) ma effettivamente si ispirava a una serie televisiva antecedente, The Ghost Busters risalente al 1975

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3 commenti

  1. Mamma mia, mi è venuta voglia di comprarlo! Ahaha
    Certo che anche vedendo lo spot… oggi di giochi di questo tipo non ne fanno proprio più. Al massimo ripropongono roba vista e rivista. Certo, se si va alle fiere del fumetto qualcosa in scatola di veramente bello lo si trova, ma cambia il pubblico di riferimento.

    • Matteo Poropat

      Comprare l’originale è quasi improponibile, ho visto prezzi assurdi, dai 100€ delle versioni più recenti ai 400€ di quelle rare.
      Sai che non ho idea di quali siano i giochi da tavolo per i “ragazzini di oggi”, anche se alle fiere vedo tantissima roba davvero bella quindi credo ce ne siano ancora molti (al Play a Modena l’area giovani era piena di roba).

  2. Ma quante miglionaia di partite avró fatto?

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