My memories are very confused. There is even much doubt as to where they begin; for at times I feel appalling vistas of years stretching behind me, while at other times it seems as if the present moment were an isolated point in a grey, formless infinity. I am not even certain how I am communicating this message. While I know I am speaking, I have a vague impression that some strange and perhaps terrible mediation will be needed to bear what I say to the points where I wish to be heard. My identity, too, is bewilderingly cloudy. I seem to have suffered a great shock—perhaps from some utterly monstrous outgrowth of my cycles of unique, incredible experience.
The Book – Howard Phillips Lovecraft
Tag: comics
Annotazioni a margine di Providence #11 “The Unnamable” di Alan Moore e Jacen Burrows
We were sitting on a dilapidated seventeenth-century tomb in the late afternoon of an autumn day at the old burying-ground in Arkham, and speculating about the unnamable.
H.P. Lovecraft
Annotazioni a margine di Providence #10 “The Haunted Palace” di Alan Moore e Jacen Burrows
While, like a ghastly rapid river,
Through the pale door
A hideous throng rush out forever,
And laugh—but smile no more.
The Haunted Palace — Edgar Allan Poe
Decimo capitolo. Necessita rallentare la lettura, osservando con sempre maggior attenzione le tavole, rileggendo i testi, sfogliando lo “zibaldone” di Robert Black. A due numeri dalla fine, il lavoro di Alan Moore congiunge passato, presente e futuro (“Ora è prima”, ci dice la madre di Johnny Carcosa), i dialoghi tra Black e Lovecraft si fanno densissimi di rimandi, tutto è connesso.
Continua…
Annotazioni a margine di Providence #9 “The Outsider” di Alan Moore e Jacen Burrows
For although nepenthe has calmed me, I know always that I am an outsider; a stranger in this century and among those who are still men.
The Outsider – H.P. Lovecraft
Riemergo dal silenzio digitale per una segnalazione obbligata, nuovo capitolo del lavoro di traduzione con l’amico Zeno dei “fatti concernenti la Providence di Alan Moore”. Non so da voi ma qua le temperature tolgono qualsiasi voglia di avvicinarsi a una tastiera, fenomeno che sommato alla convinzione che di tutto questo freghi una mazza al 99% di voi, rende superfluo qualsiasi impiego di bit che non sia qualche partita a Darkest Dungeon. Ma tant’è, il post era in canna, la traduzione mi serve nell’eterna lotta con l’inglese per capire meglio le serie tv in originale. E quando c’è da parlare di Lovecraft qualcosa ancora si agita nell’informe nulla dove una volta nasceva la voglia di scrivere. Quindi a voi, buona lettura.
Universo Hellboy: Per chi suona la campana
Dopo un curioso problema alle consegne, che mi ha fatto attendere alcune settimane non previste, è arrivato un paio di giorni fa tra le mie mani l’ultimo numero di Hellboy. E di ciò parlerà il resto dell’articolo. La vedete la grande scritta luminosa lampeggiante, SPOILER? Siete stati avvisati. Hellboy è morto. Più volte, come forse ricorderete. È stato ucciso e “resuscitato” in Africa da uno sciamano. È stato privato del suo stesso cuore, nell’epico scontro con la reincarnazione del Drago, l’Ogdru-Jahad, ospite della regina di sangue, l’infernale Nimue. Nonostante avesse eliminato il Drago, come il cavaliere d’Inghilterra che si è rivelato essere, unico legittimo sovrano, erede dello stesso Artù, il suo cuore gli è stato strappato dallo spirito di Nimue, vittoriosa dove tanti hanno fallito.
Universo Hellboy #3 – la cronologia
Ve l’avevo anticipato qualche giorno fa, parlando del libro Hellboy. The Companion, e finalmente ci siamo. Dopo l’introduzione e l’ordine di lettura tocca alla cronologia interna alla saga, idea malsana nata dalla rilettura degli albi. In seguito ho fatto fuso le informazioni che avevo tratto io dai singoli fumetti con quelle contenute nel Companion, per mantenere accanto alle indicazioni cronologiche un dato che mancava al Companion: il legame tra un evento e l’albo nel quale viene raccontato.
Nell’articolo che state per sfogliare (dubito che chiunque sano di mente lo leggerà tutto) i riferimenti sono nel formato [albo, titolo]. Per gli albi ho utilizzato la stessa nomenclatura dell’ordine di lettura mentre titolo può essere il nome della singola storia contenuta nel volume o l’indicazione che l’evento è citato da qualcuno ma non fa parte della storia principale. Eventi tradotti direttamente dal Companion sono seguiti da un [HTC].
Edit 29/12/2018: l’elenco è stato aggiornato a Hellboy presenta B.P.R.D. Inferno sulla Terra #15;
Legenda dei volumi:
Hxx – Hellboy Vol. xx
Bxx – Hellboy presenta: B.P.R.D. Vol. xx
BHxx – Hellboy presenta: B.P.R.D. Inferno sulla Terra Vol. xx
HBxx – Hellboy & B.P.R.D. 1952,…
HSxx – Hellboy special
Fx – Hellboy presenta: Frankenstein Underground
Axx – Hellboy presenta: Abe Sapien Vol. xx
Wxx – Hellboy presenta: Witchfinder Vol. xx
Lxx – Hellboy presenta: Lobster Johnson Vol. xx
Universo Hellboy #2 – l’ordine di lettura
Eccoci al secondo articolo di Universo Hellboy, oggi tocca all’ordine di lettura degli albi per i quali mi sono basato sulla rilettura dell’intera saga (ecco cosa ho fatto nell’ultimo mese e mezzo) e su alcuni post trovati in rete.
Note:
– edit 29/12/2018: l’elenco è stato aggiornato a Hellboy presenta B.P.R.D. Inferno sulla Terra #15;
– gli albi sono esclusivamente quelli usciti in Italia, quindi mancano le pubblicazioni più recenti (soprattutto per le collane spin-off come Abe Sapien o Witchfinder);
– edizioni successive hanno modificato la distribuzione di alcune storie; per quanto ne so ne è stato affetto solo il numero #4, Hellboy: La mano destra del destino, la cui seconda edizione contiene alcune storie mancanti in quella che possiedo io, mentre ne ha altre successivamente incluse in Hellboy presenta B.P.R.D. Terra cava e altre storie;
– per ogni albo sono elencati i titoli delle storie contenute; i titoli in ROSSO sono tasselli fondamentali della continuity, i titoli in NERO si riferiscono a storie connesse a quella principale, ma che possono venir lette in qualsiasi ordine; i titoli GRIGI, infine, si riferiscono a storie fuori continuità. Nell’elenco non sono inclusi i volumi completamente estranei alla storia principale quali ad esempio i due Storie dall’insolito e i crossover di Maschere e Mostri.
– legenda della nomenclatura:
Hxx – Hellboy Vol. xx
Bxx – Hellboy presenta: B.P.R.D. Vol. xx
BHxx – Hellboy presenta: B.P.R.D. Inferno sulla Terra Vol. xx
HSxx – Hellboy speciale
HBxx – Hellboy & B.P.R.D. 1952,…
Fx – Hellboy presenta: Frankenstein Underground
Axx – Hellboy presenta: Abe Sapien Vol. xx
Wxx – Hellboy presenta: Witchfinder Vol. xx
Lxx – Hellboy presenta: Lobster Johnson Vol. xx
Annotazioni a margine di Providence #8 “The Key” di Alan Moore e Jacen Burrows
Siamo all’ultimo numero della graphic novel Providence, almeno per quel che riguarda la distribuzione italiana. Ultimo post dedicato alle traduzioni dei facts, le centinaia di note sviscerate dagli appassionati lettori di tutto il mondo (compresa l’Italia, dove ci siamo almeno Zeno e il sottoscritto a far numero). Da oltre oceano continuano ad arrivare rumors sui due episodi mancanti, e si possono leggere ipotesi piuttosto corpose sulla possibile conclusione della vicenda (come in questo post che mette in relazione Providence e True Detective, il serial tv legato ai miti della Carcosa di R.W. Chambers, del quale abbiamo parlato qui e qui).
Universo Hellboy #1
Se c’è un fumetto che non ha mai davvero smesso di affascinarmi, questo è Hellboy di Mike Mignola. Passato il periodo Bonelli, le varie quanto brevi incursioni in territorio super eroistico, lui è rimasto lì, sulla mensola dedicata, letto e riletto più volte. Ha avuto i suoi alti (tantissimi) e bassi (pochi e spesso identificabili nelle raccolte di storie più brevi). Ha offerto punti di vista diametralmente opposti, dalla solitudine mistica del ragazzo infernale alla guerra apocalittica dell’ufficio per la ricerca e la difesa del paranormale.
Annotazioni a margine di Providence #7 “The Picture” di Alan Moore e Jacen Burrows
Ma quanto è bella l’ennesima cover di Jacen Burrows per Providence? Anche la sola infarinatura dei Miti lovecraftiani è sufficiente ad apprezzare la semplicità con la quale riporta in vita il pittore realista Richard Upton Pickman. Uno sguardo, e ci si sofferma su quella fotografia, inchiodata alla tela quasi per sbaglio. E la voce che recita “Ma perdio, Eliot, era la fotografia di un essere vivente!“.