Beyond this point be dragons

Ultimamente mi capita di saltare tra i libri più strani e diversi. Negli ultimi mesi sono passato da un trattato sul bon ton moderno all’ironica fiaba The Princess Bride, da volumi su buddhismo e Zen a regolamenti di giochi di ruolo (con qualche ripasso di un bel boardgame “artistico” da giocare in solitaria come How to Host a Dungeon).

Tutto questo poteva bastare?
Certamente no.
Così una sera di maggio mi arriva la mail di un amico, esperto collezionista – lo stesso che un paio di anni fa è riuscito a procurarmi il primo raro numero di The Unspeakable Oath – dove mi chiede di vedere sul Kindle Store un titolo gratuito pubblicato da pochissimo, per sapere se posso scaricarlo da Amazon e convertirlo in PDF (per la cronaca, non ho convertito il testo, ma ho tentato di convertire l’amico al mondo degli eBook).

hawk and mooreHawk & Moor. The Golden Age of Fantasy Role-Playing. Book Two – The Dungeons Deep
Kent David “Darkseraphim” Kelly
Maggio 2014

Incuriosito, ho sfogliato il libro, un discreto malloppo (200 pagine), nel quale si narra la storia di una parte fondamentale del mio background – diciamolo, a costo di far scappare qualcuno – culturale: Dungeons & Dragons (da qua in poi solo D&D).

DUECENTO pagine per una cosa del genere?
Ebbene sì, sono duecento (e spicciole), ed è solo il secondo volume di una serie!
La passione fa fare cose strane, come ricostruire stagione dopo stagione, anno dopo anno, la nascita di quello che è a conti fatti IL Gioco di Ruolo, quello che ha diffuso (con pregi e difetti, ma questa è inutile ovvietà) un modo di giocare, lo ha codificato e reso fenomeno sociale.

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Un Dungeon in una pagina

Nuovo articolo per la categoria “non li legge nessuno” e nuova infrazione al codice del blogger “tieniti su pochi argomenti per fidelizzare i lettori”, nuovo post di tipo giocoso e dungeonandragonesco. Dopo la recensione del libro di Charlie Chan, picco di letture del sito e commenti numerosi (ben 3), rispetto l’argomento che ritenevo sconosciuto ai più (ma forse dimenticavo l’età media dei miei lettori, che fa una certa differenza), rieccoci a parlare di sotterranei e mostri. Lo avevamo già fatto ai tempi del simpatico How to host a dungeon, con relativo post meta-ludico sull’era dei demoni, così come con l’incontro tra dungeon, sette nani e un computer nel perennemente in sviluppo Dwarf Fortress (al quale recentemente hanno aggiunto le miniere con tanto di rotaie e binari per far trasportare ai nani il materiale estratto).

One Page Dungeon Contest - 2012

One Page Dungeon Contest – 2012

Dopo aver disseminato di retro-link l’intro dell’articolo, contro qualsiasi buona norma di scrittura, eccoci a questa segnalazione. One Page Dungeon Contest, il concorso annuale sui sotterranei (ma detto così fa pena, dungeon è molto più evocativo) evolutosi dalla prima versione del 2009 e chiuso nell’ultima edizione giusto agli inizi di giugno.
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Sine Requie Anno XII – Soviet – Matteo Cortini e Leonardo Moretti

Ultia

C’è stato un tempo in cui giocavo di ruolo, ma erano davvero tanti anni fa, e si giocava a Il Richiamo di Cthulhu e qualche tentativo a D&D. C’è stato un altro tempo, in cui giocavo di ruolo, questa volta pochi anni or sono. Con un gruppo di triestini conosciuto cercando tra i forum tra i quali figure importanti del sito Il Quinto Clone (che nemmeno sapevo cosa fosse a quel tempo); si giocò a D&D “classico” con la Rulepedia e a GURPS, ed era proprio come i veri quindi coi dadi tra le scatole di pizza doppia cipolla e i bottiglioni di birra Coca-Cola e discorsi su come pompare al max i personaggi.
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La follia del peccato (Il Richiamo di Cthulhu – Silent Hill)

Chiudiamo la settimana con una nuova produzione, di cui avevo già parlato qua e là in precedenza. Trattasi di modulo d’avventura per il gioco di ruolo Il Richiamo di Cthulhu, piuttosto noto all’estero e giocato anche in Italia nonostante il massacrante lavoro fatto dalla Stratelibri per far rinunciare gli appassionati (vedasi uscite targate Chaosium, che detiene il marchio americano Call of Cthulhu, e relative – pochissime – italiane, ma è sicuramente colpa degli italiani che non giocano, figuriamoci).

Il fido Gianluca Santini ha voluto tornare tra le nebbie della città maledetta per eccellenza, Silent Hill, dove a suo tempo ha dato origine a un modulo d’ambientazione, Welcome to Silent Hill, che permette di giocare intrecciando gli orrori creati da H.P. Lovecraft con i terrificanti abitanti della cittadina.

Attenzione che, per la prima volta in Italia (credo, ma finché non ci smentiscono noi smarmelliamo ovunque questo slogan che fa figo) un modulo d’avventura per giochi di ruolo esce in formato ePub. So che molti Custodi storceranno i tentacoli a sentire questa bestemmia, abituati, anche giustamente, all’uso frenetico di carta e penna per gestire le loro avventure. Sicuramente il leggere i testi su un eReader (piuttosto che su un Tablet) non lascia quella libertà d’azione che l’interfaccia più “classica” e fisica invece garantisce.

Però.

1) questo è un esperimento, al eReader/Tablet/netbook si può (se proprio non usando il touchscreen) affiancare la sana carta e i soliti dadi fondamentali, e vedere cosa ne esce.

2) ai vari capitoli sono associate le tracce della soundtrack ufficiale del videogioco Silent Hill 2, così basta un click e mentre raccontate ai giocatori dove si trovano parte qualche musica da far tremare le budella a Pyramid Head.

3) l’ePub è comunque un file stampabile, se proprio gli alberi vi stanno antipatici.

4) attendiamo fiduciosi i vostri feedback, siamo disposti a migliorare il “prodotto” e indirizzarci verso una strada nuova nella creazione di questo tipo di supporti.

5) se proprio non ne potete fare a meno prima o poi arriverà pure il dannato PDF.

6) è TUTTO GRATIS, per l’ennesima volta, abbiamo scritto, editato, impaginato, tutto GRATUITAMENTE. Che storie ah?!

Ed è tutto, vi lascio alle note di produzione del modulo.

Buon gioco!

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Quando Cthulhu emerse dal Toluca Lake

Questo post è figlio di varie madri. E non fate subito quei brutti pensieri, che vi conosco.

Possiamo iniziare da lontano, da quando ho giocato la prima volta a Silent Hill 2. Il primo nemmeno lo conoscevo e questo capitolo me lo consigliò un amico. Fu uno di quei primi amori che poi non scordi mai, incollato letteralmente al video, dal quale mi staccavo solo quando la tensione di gioco si faceva davvero eccessiva. E accadeva, cavolo se accadeva. Dopo un paio d’ore in giro per la città invasa dalla nebbia, con la fottuta radiolina che gracchiava per avvisare di qualche mostruosa entità nascosta e invisibile, sentivo con quanta forza quel “semplice gioco” riusciva a catturarmi.

Silent Hill 2 l’ho finito una caterva di volte, per vedermi ogni possibile variante, l’ufo, il cane nella stanza dei bottoni dell’hotel, il finale “buono” e quello “cattivo”, com’è tradizione della serie. Ho ucciso Maria e sono morto nel lago. E spesso ho vissuto l’esperienza di quel “turismo virtuale”, anche se mi fermavo ad ammirare sotterranei rugginosi o un lago maledetto o ancora qualche parte della città invasa dalle nebbie eterne.

Negli stessi anni aveva ormai messo tentacoli radici la passione per gli scritti del buon Howard Phillips Lovecraft, mai sopita come sicuramente saprete, che mi ha spinto a tentare ogni possibile media legato alle sue storie, dai videogame (come dimenticare il fantastico e insuperato Dark Corners of the Earth) ai film, dai libri che ampliavano il suo mondo fantastico ai giochi di ruolo. Cioè a quel Call of Cthulhu della Chaosium di cui acquistai in America una versione Anniversary che ancora campeggia, bellissima, nella mensola dei GdR.

Welcome to Silent Hill

Welcome to Silent Hill (modulo per Il Richiamo di Cthulhu)

Rimane ancora un parente, l’unico vivente a dire il vero, quel Redrum conosciuto anni fa, per poi scoprire che per fortuna aveva un nome normale, Gianluca Santini. Nonostante le centinaia e centinaia di chilometri che ci separano, complice la rete e le passioni comuni con Gianluca non ci si è mai persi di “vista” e le collaborazioni sono continuate. Anzi, non troppo tempo fa ricordo di averlo spinto a introdursi nell’ambiente scrittorio con maggiore fervore e da allora Red, che fa meno paura del suo nickname completo, è diventato una attivissima parte della blogsfera, con i suoi racconti, il suo Survival Blog e il sito che aggiorna con continuità e passione.
Proprio Gianluca ebbe l’idea del modulo di gioco per Call of Cthulhu ambientato nella dannata cittadina dei videogiochi, quel Welcome to Silent Hill che impaginai (in maniera terrificante, ma erano i primi tentativi ancora con Quark Xpress) e per il quale scrissi una breve avventura introduttiva. Questa coinvolgeva un ex detenuto che fugge e finisce a Silent Hill. Vi ricorda qualcosa? Che ne so, la trama del prossimo episodio videoludico per esempio? Eh già, ci hanno rubato l’idea!.

Plagi a parte, da quel modulo Gianluca ha recentemente espanso l’idea dell’avventura, realizzando La follia del peccato, già testato, se ricordo bene, col suo gruppo di giocatori. Un modulo che fonde i Miti di Silent Hill a una delle creature della follia, vicina ai Miti di Cthulhu, il Re in Giallo, di chambersiana memoria. Già, per questa volta almeno Cthulhu o Dagon non emergeranno dal Toluca Lake, ma chi può dire cosa succederà in futuro, quando il rito sull’isola al centro del lago sarà concluso?
Silent Hill incontra Il Richiamo di Cthulhu, quindi, e tutto in un leggero e usabile formato eBook, un ePub illustrato (con mappe trovate sul bellissimo sito SilentHillHeaven).
La realizzazione è ormai a un buon 80%, l’ePub è pronto e Gianluca lo sta controllando, credo inseriremo ancora qualche immagine per poi darlo agli appassionati. Ecco perché mi son messo in testa di proporvi giusto un paio di immagini del “making of”.

Potremmo parlare a lungo di questo procedimento, se permettete uno sfogo personale, visto che ultimamente più volte mi è stato detto che è praticamente “inutile”. L’eBook, a quanto sembra, è qualcosa che “si fa da sé”, il lettore ne recepisce che pochissima parte della qualità, quindi potevo benissimo dare in pasto il .doc a Calibre e accontentarmi.
Come credo ormai sappiate, non la penso così. Lavoro con una casa editrice, Edizioni XII, dove la qualità è al centro di ogni creazione, è stato lì che ho imparato molto di quanto faccio ora e sono convinto che i lettori abbiano il loro diritto a essere educati, processo che avviene fornendo loro cose buone, ben fatte. La qualità si impara.
Però va beh, magari approfondiremo il discorso altrove, o tra qualche tempo, quando saremo sommersi da eBook senza indice, con font scazzati, letti bene un reader su quattro e qualcuno si lamenterà abbastanza forte da far cambiare le cose.

Per ora eccovi giusto un paio di “anteprime” di quello che potrete, se siete giocatori de Il Richiamo di Cthulhu o fan di Silent Hill, godervi tra qualche giorno.

Call of Cthulhu - La follia del peccato - making of (2)

Call of Cthulhu – La follia del peccato – making of

Call of Cthulhu - La follia del peccato - making of (1)

Call of Cthulhu – La follia del peccato

Cthulhu saves the world

Cthulhu saves the world intro

Cthulhu saves the world intro

Stavo per iniziare il post dicendo “come tutti sapete…” però mica lo so chi legge, quindi magari non lo sapete ancora. E se lo sapete già saltate pure alla prima immagine sotto. Può Cthulhu salvare il mondo? Certo, ma solo per distruggerlo successivamente!

Quel che sapete o no è che sono un huge fan del buon vecchio Howard Phillips Lovecraft, e un amante dei giochi di qualsiasi tipo, al punto da aver scritto addirittura un saggio sui giochi lovecraftiani, tradotto anche in inglese col titolo di Playing with Lovecraft.

Seguo da anni la produzione di videogame, boardgame, cardgame e qualsiasicosagame, con notevole affetto verso i grandi del settore come la storica Chaosium e la Fantasy Flight Games (i cui giochi in scatola sono bellissimi, costosissimi ed enormi!) e ricordo con nostalgia i titoli classici come il filone della Infogrames (Prisoner of Ice, Shadow of the Comet, Alone in the dark,…).

Surprise surprise, tempo addietro ho scoperto questo Cthulhu saves the world, disponibile allora soltanto per xbox 360 con mia somma tristezza. Poi però, dopo una rapida operazione di fund raising, i tizi della Zeboyd Games sono riusciti a ragranellare abbastanza dindini da portarlo su PC.

Cthulhu ridotto a un umanoide (quasi) impotente!

Cthulhu ridotto a un umanoide (quasi) impotente!

La storia è presto detta: Cthulhu si risveglia per dominare il mondo, ma viene privato di ogni suo potere da un misterioso incappucciato. Per poter ottenere ciò che gli spetta, tornare alla sua piena potenza distruttiva e ridurre in schiavitù la Terra, il Nostro dovrà diventare un vero eroe.
Cthulhu saves the world è un RPG vecchio (ma proprio vecchiooooo) stile, sviluppato dalla Zeboyd Games con il codice costretto dalle limitazioni imposte ai programmatori dal canale Indie di Xbox Live. Quindi grafica scarsissima e musica in stile 8 bit, abbinati però a un gameplay rapidissimo, dialoghi divertenti e personaggi irresistibili. Per ora ho solo conosciuto la sirenetta innamorata dei tentacoli di Cthulhu, prima groupie del nostro party.
I combattimenti sono inoltre molto più strategici di quanto si potrebbe essere portati a pensare dalla povertà delle immagini. Mentre la potenza degli avversari sale di turno in turno, anche gli effetti delle nostre azioni si sommano, trasformando semplici attacchi in potenziali combo da esecuzione istantanea.

Dalle recensioni trovate in giro risulta che il gioco si può finire in otto ore, quindi poco tempo, giustificabili con il costo irrisorio (2€) e col fatto che assieme a Cthulhu viene consegnato Breath of Death VII: The Beginning, RPG più classico nell’ambientazione ma sempre old style e ferocemente ironico.

Cthulhu e la sua groupie

Cthulhu e la sua groupie

Il sito ufficiale di Cthulhu saves the world.