E venne il momento delle regole. Il momento di decidere non tanto cosa c’è da fare ma come farlo e dove lo si potrà fare e, in un gioco di guerra, con che cosa è meglio farlo. Interrogativi abissali che non hanno risposte univoche…
Quante armi si possono portare nel gioco? Se guardiamo un Doom o un Quake si finisce per immaginare questi poveri soldati stracarichi di 8/10 diversi tipi di fucili, mitragliatori, cannoni al plasma, BFG9000 e talvolta pure seghe elettriche e coltelli (sai mai che finite le munizioni al plasma gli taglio le unghie per farlo stare buono, allo Sgrull).
D’altra parte giochi più vicini alla “realtà” o che impegnano su versanti diversi del caricarsi come camion di armi e munizioni per poter urlare “è ora di distruzione” sono molto meno permissivi e restringono ad esempio alle quattro armi di Gears of War che non possono nemmeno essere del tipo qualsiasi ma due “grosse” e due “piccole”.
Di quante abilità ha bisogno il giocatore medio per sentirsi soddisfatto? Basteranno Combattimento corpo a corpo e Abilità con armi da fuoco o l’aggiunta di chicche come Ultradifesa e Autorigenerazione saranno necessarie? E’ corretto pensare che il numero di Punti Ferita possa influire sulla propria Velocità?
Qual’è il numero di regole massime in un libro interattivo prima che al lettore venga voglia di usare la carta da riciclo del volume per accendersi il caminetto di casa?
Quanti lettori hanno il caminetto?
Tutto questo e di più è ora in campo, mentre inizia la fase III dello sviluppo del libro, da una parte cinque abili e volenterosi correttori sono alle prese con la bozza del regolamento il sottoscritto si getterà nella prima vera partita, per cercare di capire se c’è un minimo di equilibrio nel gioco o si finisce morti appena girato l’angolo…